Chirurgo generale, endoscopista perfezionato nella diagnosi e nella terapia delle malattie dell’esofago e dello stomaco
SISME
ACOI
01 maggio 2025 - 

Endoscopia operativa - Posizionamento di protesi gastriche, duodenali, digiunali a Pisa e Lucca

Posizionamento di protesi gastriche, duodenali, digiunali


Nei pazienti con tumori gastrici e duodenali localmente avanzati in cui non c'é un'indicazione chirurgica per stadio di malattia (metastasi, infiltrazione di organi non resecabili), per comorbilitá (malattie respiratorie, cardiovascolari ecc.) o per condizioni cliniche del paziente, in presenza di disfagia e vomito alimentare (infiltrazione del piloro nelle neoplasie gastriche, infiltrazione del duodeno da parte di neoplasie pancreatiche o neoplasie primitive duodenali) ci puó essere l'indicazione al posizionamento di una protesi. E' una procedura con invasivitá limitata, che normalmente viene eseguita in sala operatoria con il paziente sedato o intubato, e che permette, nella maggior parte dei casi di risolvere la disfagia. Le protesi sono concepite per essere posizionate per via endoscopica e sotto guida radiologica e, dotate di sistemi di rilascio sottili, riescono a superare con relativa facilitá anche le stenosi piú serrate. Il vantaggio é quello di migliorare la disfagia del paziente evitando un intervento chirurgico e migliorando la sua qualitá di vita. Una volta collocata la protesi, il paziente il giorno dopo esegue una radiografia dell'esofago e stomaco con mezzo di contrasto per verificare il corretto posizionamento dello stent e il passaggio del mezzo di contrasto stesso attraverso la stenosi. Complessivamente il ricovero dura 2-3 giorni e successivamente sono fissate delle visite di follow-up presso l'ambulatorio di patologia esofagea.

Le protesi trovano anche indicazioni nei pazienti sottoposti ad intervento di gastrectomia totale qualora sviluppino una recidiva a livello dell'anastomosi gastrodigiunale. Anche in questi pazienti il posizionamento dello stent determina un'immediata risoluzione della disfagia, consentendo al paziente di riprendere un'alimentazione semiliquida/morbida per bocca.

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